3 ottobre 2013, Teatro Geox di Padova, pubblico seduto, composto e in silenzio contemplativo durante la grande performance di Steve Vai che ancora una volta, a distanza di un anno dall'ultimo tour in Italia, lascia tutti a bocca aperta.
Una serata di grande impatto sonoro e visivo. Steve Vai non trascura nulla, il suo show è fatto di virtuosismo, creatività, improvvisazione, movimento e danza, coinvolgimento attivo del pubblico e tanta allegria.
Ormai la formazione è consolidata da qualche anno e l'osmosi tra lui e i suoi musicisti è a dir poco perfetta. Dave Weiner, che lo accompagna da molti anni, dimostra una grande crescita e maturità chitarristica e stupisce con una raffinata esecuzione solista in acustico. Jeremy Colson, dinamico al punto giusto, "picchia" le pelli con energia e precisione. Philip Bynoe al basso ha classe, inventiva e tanto gusto da vendere.
Steve Vai propone un repertorio ampio che spazia dalle ultime creazioni ai grandi classici che lo consacrarono nell'olimpo dei chitarristi. Dall'ultimo album "The Story of Light" sono stati eseguiti diversi brani tra cui Racing The World, Weeping China Doll, Gravity Storm, Velorum. Non sono mancate le sorprese come ad esempio una versione acustica di Salamander In The Sun tratta dal suo esordio "Flexable". I grandi classici come Answers, The Animal, Whispering a Prayer, Frank (il suo tributo personale al maestro Frank Zappa), Tender Surrender, Building The Church e lo sbalorditivo tapping a 6 dita e l'ormai immancabile For The Love of God.
Steve Vai sa esattamente come creare e gestire un grande spettacolo, non ha bisogno di effetti speciali o chissà quali trucchi da palcoscenico. Il virtuosismo che porta nel palco non è mai fine a se stesso e la sua chitarra è un prolungamento della sua mente incredibilmente creativa ed eclettica a cui non c'è più limite.